Il mio primo viaggio in Thailandia è stato nel 2009, quando ancora abitavo a Sydney. Poco prima delle vacanze natalizie la storia con il mio ex fidanzato finì, quindi mi ritrovai da sola lontana da casa. Il mio istinto di sopravvivenza mi spinse ad entrare in un’agenzia viaggi e prenotare il primo viaggio disponibile, pur non di rimanere a casa da sola a Natale a deprimermi.
Non avevo mai viaggiato sola prima di allora quindi preferii prenotare un viaggio di gruppo, così prenotai un tour di 8 giorni da Bangkok a Chiangmai con Intrepid Travel, agenzia leader nel settore dei viaggi di turismo responsabile.
Come potrai immaginare questo viaggio capitò in un periodo molto delicato in cui, a seguito del termine di una relazione di 2 anni che mi aveva portata dall’altra parte del mondo, dovevo ri-organizzare tutta la mia vita.
Un momento cruciale in cui mi stavo ponendo tante domande sul cosa fare, se restare nel Paese che adoravo e in cui avevo fatto di tutto per vivere, o rientrare a casa e ricominciare tutto da capo.
Questo viaggio in Thailandia fu per me un vero viaggio trasformativo in cui guardarmi dentro e rispondere a tutte queste domande. Ci sono alcuni viaggi che più di altri, sia per il particolare momento che stai vivendo o il tuo stato d’animo, possono davvero rappresentare un punto di svolta.
Sono quei viaggi che ti trasformano e dai quali torni come una persona nuova, con nuovi propositi e determinazione.
Perché a volte il viaggio ha proprio questo ruolo di accompagnarti in un processo di crescita e trasformazione (leggi quali sono le motivazioni di un viaggio trasformativo).
Viaggio in Thailandia di turismo responsabile
Mi sono imbarcata per il mio viaggio in Thailandia il giorno di Natale. Arrivata a Bangkok, ho incontrato il resto del gruppo e il nostro accompagnatore, con i quali ho condiviso la prima cena thailandese, ovviamente a base di Pad Thai, il tipico piatto di noodles con verdure, carne o pesce e arachidi.
Non sono un’amante delle grandi città caotiche quindi Bangkok non mi ha colpita particolarmente, a parte il suo Wat Pho, la statua del Buddha sdraiato lunga ben 46 metri, dove purtroppo la batteria della mia macchina fotografica ha deciso di abbandonarmi 🙁
Delusa in quel momento non avrei immaginato che anni dopo sarei tornata qui durante uno scalo del mio viaggio verso la Birmania 🙂
In generale, infatti preferisco piccole località lontane dai circuiti turistici dove si può venire a contatto con la cultura autentica di una destinazione.
Una delle caratteristiche distintive dei viaggi di Intrepid è quella di includere sempre la visita ad un progetto di turismo responsabile. In questo viaggio per esempio facemmo visita ad un piccolo laboratorio artigianale che aveva l’obiettivo di creare occupazione femminile, dove ho acquistato il mio cappello che spesso mi accompagna nei miei viaggi.
La tappa successiva fu Sukhothai, un parco archeologico di 45km quadrati, che abbiamo visitato in bicicletta tra templi e antiche rovine, accompagnati da una guida locale.
È stata davvero una bella visita anche se, devo ammettere, il ricordo che mi è rimasto più impresso di quel giorno, è il pranzo delizioso che la moglie della nostra guida ha preparato per noi apparecchiando in una piccola pagoda con pentole e padelle da cui abbiamo assaggiato piatti gustosissimi.
Il mio preferito il massaman (ricetta di origine musulmana di manzo stufato al curry), il migliore che abbia mai mangiato in vita mia. È buffo come in viaggio si collezionino ricordi legati a tutti i sensi che rimangono impressi nella nostra memoria, se ci penso mi sembra di sentirne ancora il profumo e il gusto!
Il giorno seguente ci dirigemmo verso Lampang, un piccolo paese nel nord della Thailandia dove fummo ospitati a casa di una famiglia.
Dopo una cena tradizionale che abbiamo consumato seduti sul pavimento del grande salone, mentre musicisti del villaggio suonavano per noi, abbiamo partecipato al rito delle lanterne di carta, oggi popolare anche in Italia. Abbiamo quindi scritto i nostri nomi e desideri sulla lanterna prima di accenderla e lasciarla alzarsi in volo verso il cielo stellato come buon auspicio per il nuovo anno che stava per iniziare.Passammo la notte dormendo su materassini adagiati sul pavimento, divisi tra maschi e femmine in due grandi stanze. Una delle poche vere esperienze di homestay che abbia mai vissuto, visto che oggi questo termine è molto inflazionato ma si tratta più spesso di semplici pensioni o affittacamere, mentre qui eravamo realmente ospiti a casa di una famiglia.
A metà strada tra Lampang e Chiangmai abbiamo fatto tappa al Thai elephant conservation centre, un centro gestito dal governo thailandese dove si offrono cure ad elefanti sia presso il centro che sparsi per il Paese. È possibile visitare l’ospedale, fare tour a dorso di elefante e assistere agli “spettacoli” giornalieri che consistono dal vedere gli elefanti fare il bagno nel fiume al vederli pitturare usando la proboscide. Onestamente, ho trovato quest’ultima attività una forzatura priva di senso in quanto non è nulla che un elefante farebbe nel suo quotidiano.
Dieci anni fa però non c’era la stessa sensibilità di oggi né le numerose campagne contro lo sfruttamento degli animali e il loro impiego nei tour. Ripensando oggi a quell’esperienza non la definirei per nulla “responsabile”. Ho indubbiamente un ottimo ricordo del centro ricovero e del lavoro che svolgevano per la conservazione degli elefanti e programmi per la loro sopravvivenza. Ero rimasta colpita anche dal progetto della dung paper, ovvero l’utilizzo degli escrementi di elefante per produrre carta, poi impiegata per creare quaderni, rivestire oggetti etc.
Il nostro viaggio in Thailandia è terminato a Chiangmai, la principale città del centro-nord, ma comunque con un’atmosfera piuttosto rilassata rispetto a Bangkok.
Qui abbiamo visitato Wat Phra That Doi Suthep, il principale tempio della città situato su una collina raggiungibile con 300 scalini e un dislivello di 1000 metri (che volendo puoi risparmiarti prendendo la funivia).
Il complesso conta numerosi templi e santuari oltre ad una terrazza panoramica con una vista eccezionale su Chiangmai, per questo è consigliato venire al tramonto, come abbiamo fatto noi, per godere dei colori del calar della notte.
Sono sempre stata affascinata dai templi, la loro arte e architettura, ma in questo caso il ricordo che conservo con più chiarezza sono le preghiere dei monaci che risuonavano in questo luogo sacro facendo vibrare anche le corde del mio cuore, uno di quei momenti indimenticabili che un viaggio sa regalare.
Corso di cucina thailandese, un must di un viaggio in Thailandia
Se pianifichi di fare un viaggio in Thailandia non puoi perderti un corso di cucina thailandese!
Io l’ho fatto a Chiangmai, dove avevamo una giornata libera per dedicarci alle attività che più ci piacevano o a risposarci a fine viaggio. Ero molto curiosa di andare a vedere le donne giraffa, ma la guida mi spiegò che i villaggi raggiungibili con i tour giornalieri assomigliavano di più a degli show per turisti che non alle tribù autentiche che vivono invece nelle zone collinari più distanti dalla città.
Così decisi di rinunciare e mi iscrissi ad una giornata di corso di cucina thailandese con Baan Thai, visto che nel frattempo ero diventata una fan del cibo di questo Paese.
Con un gruppetto di altri 10 viaggiatori internazionali visitammo dapprima il mercato locale, dove la guida ci fece un’introduzione sui vari tipi di peperoncino, riso, spezie e ingredienti vari.
Raccolto tutto il necessario nei nostri cestini tornammo a scuola e, ognuno alla propria postazione, ci cimentammo in svariate ricette tra le più popolari della cucina thailandese come preparare la salsa curry, il pad thai (piatto di noodles saltati nella padella wok con verdure e, a scelta, carne o pesce), la zuppa di gamberi al curry e latte di cocco, l’insalata piccante di papaia e, ovviamente, il famoso sticky rice (riso al vapore cucinato con una particolare tecnica che lo rende molto “sticky”, appunto, colloso) al mango.
Tra una ricetta e l’altra facevamo una piccola pausa per sederci tutti intorno ad una tavola e assaggiare quello che avevamo preparato, quindi per me una giornata fantastica passata a cucinare e mangiare senza pensare a tutti i miei dubbi e timori per il futuro!
La sera visitammo i tipici mercatini serali ma io, non essendo una gran patita dello shopping, non ho comprato nulla.
I miei compagni di viaggio, che erano tutti parecchio più grandi di me, erano persone molto posate quindi dopo cena e giretto al mercato decisero di tornare in albergo.
Era l’ultima sera del nostro viaggio in Thailandia e io non avevo ancora placato la mia voglia di esplorazione, così Muratha, la nostra guida thailandese, mi invitò a bere qualcosa con i suoi amici che avrebbe incontrato al termine del servizio. Non me lo sono lasciata dire due volte! Cosa c’è di meglio se non uscire con dei locals per avere un assaggio della vera vita dei thailandesi?
Assaggio che ha comportato anche l‘assaggiare il cibo locale, ovvero cavallette e vermi di bamboo fritti venduti da numerose bancarelle lungo la strada di fronte alla fila di bar all’aperto, frequentati per lo più da gente del posto (scopri di più sui 5 cibi più bizzarri che abbia mai assaggiato in Viaggi e Cibo).
PS: se ti stai chiedendo di cosa sanno, beh di soia, visto che viene tutto immerso nella salsa prima di essere fritto 🙂
Da Chiangmai a Bangkok: festeggiare Capodanno sul treno notturno
Il nostro tour finiva il 1° gennaio a Bangkok dove facemmo ritorno la notte del 31 a bordo di un treno notturno. Prima di partire comprammo una bottiglia di Coca Cola e una di Rum, che travasammo attentamente in una bottiglia di plastica per non dare nell’occhio, prima di stiparla nei nostri zaini.
Durante il viaggio, che durò ben 12 ore, ci ritrovammo ad accogliere il nuovo anno, con tanto di conto alla rovescia, nello scomparto tra due vagoni, condividendo la bottiglia di rum e coca fai-da-te.
Sicuramente un modo insolito di festeggiare il Capodanno, uno dei tanti che ho trascorso in viaggio, in quanto a me di tradizionali cenoni e fuochi d’artificio interessa ben poco.
Fu così che si concluse un viaggio che ha rappresentato un momento di svolta in quel momento particolare della mia vita, condiviso con un gruppo di sconosciuti in un Paese che mi ha lasciato ricordi indelebili.
Anche questa è la bellezza del viaggio, il legare e condividere con persone di diversa età, nazionalità, stato sociale e religione, di cui però non ti interessa nulla perché in quel momento sono semplicemente i tuoi compagni di viaggio.
Il ritorno a Casa: tempo di scelte
Rientrata dal mio viaggio in Thailandia avevo le idee chiare sulle scelte da prendere per la mia vita. Era tempo di lasciare l’Australia e fare ritorno in Italia per riscoprire le mie origini (racconto di più in questo articolo).
Non fu però il mio ultimo viaggio in Thailandia. Tornai quasi 10 anni dopo per un’ occasione speciale: un matrimonio thailandese!
Così ebbi l’opportunità di scoprire un’altra parte ancora poco turistica, quella di Chiangrai, dove ho fatto un trekking di 3 giorni tra le tribù del nord della Thailandia. Ti racconto di questa esperienza in questo articolo.
[…] esperienza mi ha aiutata a ragionare e prendere decisioni importanti (leggi il mio racconto di viaggio in Thailandia in questo articolo). Dopo un itinerario di 8 giorni stiamo rientrati da Chiangmai a Bangkok con un treno notturno su […]